Le guerre del destino

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view post Posted on 13/7/2007, 18:25

this is life, not heaven

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Prologo:
E’ da tanti millenni, che gli uomini e creature oscure combattono in guerre alcune volte insieme ed alcune volte contro. E in ognuna di queste –eterne- guerre devastanti molte persone hanno perso la vita. Ma di tutte queste guerre le persone ricordano la più importante: La guerra per Mathr. Durata più di millenni. Ma la gente di ricorda di questa grande guerra, per un evento accaduto in quell’era. Sarther. Il guerriero della salvezza chiamato anche “ il misterioso vendicatore”.

Capitolo I: Il bambino della leggenda
“No! Non posso! Non lo farei mai!”
“Ma tu devi! È la leggenda!”
“Non me ne importa niente delle leggenda!”
“Cosa? Non ti interessa niente? Non ti interessa il bene del popolo? non ti interessa la vita di quelle persone la fuori? Tu devi farlo!”
Le urla si sentivano anche fuori dal castello. Un uomo e una donna stavano discutendo di un fatto molto importante. La donna portava in braccio un bambino avvolto in un asciugamano di seta blu. La donna alla fine dovette cedere e fece come disse l’uomo. La donna uscì dal castello, salì sulla collina più alta del villaggio (la collina di Rerth) e vi poso il bambino sopra. La donna con molta tristezza si girò dando le spalle al bambino e si incammino verso il castello lasciando solo il povero bambino.


°°°°


“Sarther! La cena è pronta!” disse una donna.
“Si mamma scendo subito!”. Un ragazzo dai capelli castani tirati in avanti era sdraiato su un letto immerso nei suoi pensieri. Aveva gli occhi marroni e una maglietta nera e i pantaloni blu scuro. Come le coperte del suo letto. La sua camera non era grande, ma neanche piccola. C’era solo una finestra che si affacciava sul mare. Da li potevi vedere il tramonto. Per Sarther era il momento più bello della giornata, infatti a quell’ora Sarther era sempre a casa per guardarlo dalla sua adorata finestra. Accanto alla finestra c’era una scrivania con una piccola lampada sopra. Accanto alla porta c’era un baule di legno con dentro qualche vecchio giocattolo che a lui ricordava la sua infanzia. Anche se non era molto bello ricordare. Infatti Sarther era stato abbandonato, ma una famiglia lo ha adottato. Ogni giorno si chiede sempre chi siano i suoi genitori e perché l’avessero abbandonato. Sarther si alzò e scese per cenare. Arrivato in salone si sedette su una sedia e cominciò a mangiare. Quando finì si alzò e salì di nuovo in camera sua e si addormentò.


°°°°

Il giorno dopo Sarther si svegliò molto presto erano appena le cinque del mattino. Era di buonumore, e decise di uscire fuori per fare una passeggiata e vedere l’alba. Sarther uscì e vide che in strada non c’era nessuno, anche perché era ancora presto, ma con grande stupore vide un uomo incappucciato camminare a passi svelti. Sarther si chiese cosa facesse l’uomo sveglio a quest’ora e decise di seguirlo. Dopo pochi minuti di pedinamento l’uomo entrò in una strana grotta nascosti dai cespugli. Sarther in tutta la sua vita non aveva mai notato quella grotta, così decise di entrare. Una volta entrato vide l’uomo davanti a un muro di pietra e vide che posò la mano su una specie di sasso rotondo e lo girò. Improvvisamente un fascio di luce verde scaturì da quel muro e si materializzò una specie di portale e l’uomo vi ci passò attraverso. Una volta scomparso l’uomo, Sarther si avvicinò al muro. Era un po’ indeciso di fare come l’uomo. All’inizio esitò ma alla fine Sarther girò quel sasso rotondo, e il portale si materializzò di nuovo allora Sarther decise di passarci attraverso.



Piaciuta? allora non perdetevi il secondo capitolo: L'altro mondo
 
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